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Il donatore online: generoso, pragmatico e mobile
PayPal e Rete del Dono annunciano oggi i risultati della terza edizione dello studio “Donare 3.0”, che le due società hanno commissionato a Duepuntozero Doxa per indagare quanto il fenomeno delle donazioni sia diffuso tra la popolazione italiana connessa a Internet e identificare eventuali barriere, abitudini o atteggiamenti che condizionano il comportamento degli italiani online. Lo studio include anche una desk analysis sulle 30 associazioni più note in Italia, per mappare la loro presenza online e una sul profilo del donatore online.
 
Dalla profilazione del campione emerge come i donatori più generosi online ricadano in una categoria di persone globalmente ottimiste e fiduciose nel futuro, e ritengano che un numero maggiore di persone donerebbe se ci fosse più trasparenza sull’utilizzo dei fondi e sull’esito dei progetti.
Il tema della trasparenza continua ad essere cruciale per la maggior parte degli internauti: solo il 3% dei donatori online dichiara di fidarsi dell’ente per cui ha donato e il 63% non donerebbe  per progetti di cui non sia possibile verificare la destinazione dei fondi raccolti. Questo aspetto è fortemente correlato all’età: infatti il 70% dei giovani (18-24 anni) dichiara di non donare per mancanza di informazioni sulla destinazione dei fondi .
È interessante notare che il 47% delle associazioni dichiara di non organizzare campagne di raccolta fondi orientate a progetti specifici, rendendo difficile per il donatore decidere a quale progetto destinare la propria donazione e verificarne l’utilizzo.
 
Gli utenti del web si confermano inclini alla donazione, con l’83% del campione che ha fatto almeno una donazione. Il regalo solidale si conferma la modalità più diffusa (75%), la donazione online si attesta al 64% e il crowdfunding si stabilizza, con il 15% degli intervistati che dichiara di aver donato online nell’ambito di una campagna a favore di  progetto di solidarietà.
 
“I risultati di questa terza edizione sono di grande valore”, spiega Valeria Vitali, fondatrice di Rete del Dono. “Prima di tutto confermano la propensione a donare degli onliner, con 83% che ha fatto almeno una donazione. Il dato del crowdfunding al 15% dimostra che il mercato si sta consolidando. Rete del Dono registra una crescita costante, anno su anno, e la riduzione del numero di associazioni che lo approcciano senza aver definito metodo e strategia. Anche noi osserviamo che i donatori esigono trasparenza e prediligono le associazioni che danno trasparenza sia sull’ammontare dei fondi raccolti che sull’impiego degli stessi”.
 
La tipologia di associazioni a cui sono state fatte donazioni negli ultimi dodici mesi è rimasta sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti,  ma è interessante evidenziare la costante crescita di Arte e Cultura 19% (rispetto al 12% del 2015) e l’incremento nel settore “Salute e ricerca” (65% rispetto al 60% del 2015).
 
La donazione media annuale è di circa 90 euro, anche se il 63% dei donatori non supera i 50 euro. La donazione online si conferma come la modalità preferita per donare (63%), seguita da SMS (51%), denaro in contanti (40%), bonifico bancario (25%), bollettino postale (12%) e carta di credito via telefono (9%).
 
 
Non si arresta la crescita delle donazioni da mobile (smartphone e tablet): il 31% degli onliner ha dichiarato di utilizzare dispositivi mobili per donare e addirittura13% di questi dichiara di aver usato solo dispositivi mobile.
 
 “I risultati della ricerca Doxa Duepuntozero evidenziano come gli acquirenti online abbiano una propensione altissima alla donazione e come i loro comportamenti in ambito charity siano in linea con le tendenze dell’eCommerce in generalecommenta Federico Zambelli Hosmer, General Manager di PayPal. “Specie per le donazioni d’impulso, l’immediatezza e la linearità del metodo di pagamento sono caratteristiche imprescindibili che trasformano la semplice propensione in donazione effettiva. PayPal si pone quindi come abilitatore per le associazioni benefiche, contribuendo a massimizzare la conversione dei donatori orientandoli verso modalità di pagamento digitali e quindi più efficaci.”
 
Anche quest’anno si conferma come gli Italiani Digitali siano ben predisposti al mondo Charity e fare del bene”, aggiunge Antonio Filoni, Business Executive di Doxa Duepuntozero. “Emergono tuttavia profili differenti nella popolazione digitale, con bisogni specifici e per questo si dovrà sempre di più puntare su una presenza multicanale e dare ai canali digitali un ruolo specifico dove le persone possano trovare tutto l’approfondimento necessario ed avere la libertà di scelta che il digitale offre”.
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